“Maestri, guitti e zanzare”, il nuovo libro di Carla Zanchetta al Centro Sociale “Don Giovanni Lerose” di Borgo Podgora
A cura di Cora Craus –
Carla Zanchetta presenterà “Maestri, Guitti e Zanzare. Vicende di donne e uomini per la Scuola nella Palude Pontina”, sabato 23 aprile 2022, alle ore 18.00, ospite del Centro Sociale “Don Giovanni Lerose” di Borgo Podgora, in via Podgora. All’incontro, organizzato dal Centro Sociale Anziani in collaborazione con Atlantide Editore e con il patrocinio della Regione Lazio e del Comune di Latina, saranno presenti anche il Sindaco di Latina, Damiano Coletta, e le autorità cittadine.
Un altro tassello della storia della nostra terra, dunque, meno nota di quella della bonifica e della colonizzazione, ma non per questo meno “epica”. E “Maestri, guitti e zanzare” è un chiaro omaggio alla nostra storia e ai suoi “attori”. In queste pagine, scritte “con l’intento di essere fedelmente ancorate allo spirito fervente dell’epoca”, fatti, luoghi e descrizioni, pure rielaborati dall’Autrice, attingono talmente alla realtà del tempo da trovarcisi immediatamente “immersi”; un viaggio nella Palude, fianco a fianco con quegli uomini e quelle donne, i maestri, le maestre, gli abitanti delle lestre, gli alunni di Regina che parlano solo dialetto.
“Se la sente di andare in palude, maestra Regina?”.
“Sì. Certamente!”.
È questo l’incipit del nuovo romanzo di Carla Zanchetta, “Maestri, guitti e zanzare”, edito da Atlantide Editore. Il dialogo tra Alessandro Marcucci, pedagogista ed educatore, direttore dell’Ente Scuola per i Contadini dell’Agro Romano, e Regina, la maestra frutto della penna dell’Autrice, dà il via ad una storia di impegno, speranza e abnegazione ambientata nelle Paludi Pontine nel decennio 1923-1933, e che ha il suo riflesso nella storia, vera, della Palude e della sua gente, costretta ad una vita di miseria e fatica, di sfruttamento e vessazione. Una vita per la quale si presenta una occasione di riscatto quando Anna Fraentzel, infermiera e moglie del medico malariologo Angelo Celli, che ben conosceva le miserevoli condizioni di vita degli abitanti della Palude, ne fa pubblica denuncia nel corso di una riunione della Sezione romana dell’Unione Femminile Nazionale. Siamo agli inizi del 1900. In quella riunione, “Anna parlò del lavoro di Angelo e delle morti alle quali assistevano ogni giorno, della miseria, della fatica, dell’analfabetismo”, giogo pesante, che costringe. “Sibilla Aleramo scrisse poi che la voce che si levava in quel salotto era come quella di una rampogna. Non era più possibile continuare a tacere”. E uno dei primi passi da muovere, per liberare le anime e i corpi, era in direzione dell’alfabetizzazione.
In questo nuovo libro di Carla Zanchetta, dunque, trovano voce quanti, di quella storia, furono protagonisti: donne e uomini illuminati che, come scrive l’Autrice, “si dedicarono generosamente per diffondere la “luce dell’alfabeto””, e gli abitanti delle Paludi, che pur tra la rassegnazione e l’iniziale diffidenza, lasciarono che quella “luce” trapelasse nella loro vita. “Credo che gli abitanti delle Paludi Pontine – scrive Carla Zanchetta – che hanno preceduto le famiglie dei coloni immigrate dal Nord negli anni Trenta meritino un riconoscimento: quel popolo calpestò questo suolo, lavorò fra gli acquitrini, minacciato dalla malaria, conoscendo miseria, sfruttamento e pesante fatica”. E un riconoscimento va anche a quel “pugno di donne e uomini coraggiosi”, Giovanni Cena, Sibilla Aleramo, Duilio Cambellotti, Alessandro Marcucci, Angelo Celli, Anna Fraentzel “e molti altri, i maestri e le maestre rimasti più o meno anonimi, che hanno dedicato la loro vita ad accendere, nella selvaggia quanto prosperosa Palude Pontina, la “luce dell’alfabeto”, una luce che, disseppellendo la speranza, ha contribuito a cambiare la sorte di un popolo”.
Chi è l’autrice?
Carla Zanchetta vive a Borgo Bainsizza. Nata a Latina nel 1960, discendente di coloni veneti, scrive per il piacere della scrittura. La descrizione attenta di luoghi e situazioni, l’attenzione per i suoi personaggi, per la loro dimensione di uomini e donne, per la loro “esperienza di vita”, sono un tratto distintivo dei suoi libri. Il primo dei quali “Terra Pontina. Podere 599”, la storia di una famiglia colonica veneta, edito nel 2017, sempre per i tipi di Atlantide ha avuto grandissima diffusione e apprezzamento, raccogliendo un vasto pubblico, di diversa generazione, ad ogni presentazione.
ambila sorte di un popolo.