Oltre mille persone per l’edizione di “A Tutta Birra” a Satricum
di Redazione –
Zuppi di un misto di acqua, fango e paglia, ma sorridenti. Tante immagini diverse le une dall’altre, che nell’insieme accomunano lo spirito degli oltre mille di A Tutta Birra 2017.
Farla a Satricum ha avuto tutto un altro significato. La goliardia e la storia sono andati di pari passo, in un salto all’indietro di quasi tremila anni.
A Tutta Birra, un po’ come i Matralia che festeggiavano la Mater Matuta, ha riportato tanta gente su quella collina davanti al tempio, come capitava soltanto in occasione della venerazione a quella dea della vita, che da quarant’anni (gli scavi del sito archeologico da parte dell’Università di Amsterdam iniziarono nel 1977), rende ancora più affascinante l’atmosfera dalle parti de Le Ferriere. E’ nella località a confine tra i comuni di Latina, Aprilia e Nettuno, che il Centro Fitness Montello ha delineato il percorso in buona parte pianeggiane e sterrato, da scollinare nell’ultimo tratto, per complessivi 7 km.
Lungo il tragitto scivoli, fossi, staccionate, rampe, percorsi da “addestramento militare”, fiumi, salite e discese. Tradotti in Fossum; Scivulus Primus; Camminum des Satricum; Ballum; Salus et Scendus Astura; Retea des Pneumaticum; Scalus Orizzontalum, Strisciandum, Elasticus, Saltum Matuta; Fiumus; Equilibrium; Murum Piantum; Scalus des Cordum, Scivulus Secondus.
Ritmo relativo, tempo da stabilire assente se non quello massimo di tre ore per portate a termine la gara.
MASCHERE E PODIO
Ci sono volute quasi tutte le tre ore, perché per molti si è trattato di un autentico pomeriggio di relax, in compagnia, senza ansia da prestazione. Figuriamoci poi se, in base al regolamento, bisognava bere almeno 0.2 cl di birra in ognuna delle tre stazioni di ristoro… Il messaggio di sapersi divertire sempre e comunque ha trovato risposta nelle maschere. Un po’ tutti, chi più chi meno, hanno cercato di dare un’impronta alla giornata, nel ricordo di Marco Ricchi, cui è stato intitolato il premio speciale per la maschera più simpatica. Nemmeno a dirlo, ecco i frati portare in spalla la statua di Sant’Arnoldo, protettore dei birrai. Nell’occasione sono stati i famigliari di Marco Ricchi a consegnare il premio al gruppo di fantasiosi.
La maschera di gruppo più bella è risultata le “Tartarughe Ninja”; i più originali i Mastri Pastai; più numerosi i “Montello Gardens”; la famiglia mascherata più bella la stirpe dei Cesari; la coppia mascherata più bella il Re e la Regina di Cuori; la coppia mascherata con la maschera più piccola i Superman; la maschera con l’amico a quattro zampe più bella era indossata dalle “Apine”; la più sexy la maschera da Coniglietta.
Gloria per gli amici a quattro zampe anche negli arrivi assoluti. Il primo cane è giunto al traguardo condotto da Giada Provenzano, il secondo da Stefania Furlan.
E veniamo a chi, una gara simile, l’ha però vinta. Nella categoria donne, Laura Chimera bissa il successo dell’anno passato. Podio d’onore per Giorgia Caracci, terzo posto a Agnieszka Wojtal, quarta Alessia Marsili e quinta Mihaela Denisa Butacu.
Tra gli uomini il più veloce è stato Cristian Falcone, dopo il quale si è presentato all’arco d’arrivo Massimo Marchesini; terzo Ermanno D’Orazio, quarto Fabio Serafinelli, quinto Fabrizio Bernardi.
“Abbiamo avuto ancora riscontri positivi – commentano gli organizzatori –, percorso e ostacoli sono piaciuti molto. Adesso sappiamo quali correttivi apportare per la quinta edizione. Sembra presto, ma ci stiamo già pensando”.
Riceviamo e pubblichiamo