Pontireti. Un ponte contro la marginalità.
di Emanuela Federici –
“La nostra priorità è supportare i bambini che vivono una realtà critica. E questo lo facciamo tutti i giorni, con il doposcuola, con i nostri volontari e con le nostre famiglie”. Sono queste le parole del Presidente di Pontireti o.n.l.u.s., Tiziana Pernarella, all’incontro con gli aspiranti volontari dell’associazione. Un incontro per sottolineare quanto ci sia bisogno di aiuto per poter affrontare la marginalità nella nostra società. Perché è questo che fanno. Seguire i bambini con problematiche economiche o familiari, sostenerli nei momenti difficili, dando loro una figura di riferimento. Un volontario, appunto. Qualcuno che sia in grado di dare l’esempio e di guidare nel labirinto della vita, in cui troppo spesso è facile perdersi.
Una selezione fatta con attenzione, perché i requisiti richiesti per potersi prendere cura di un bambino sono ciò che fa andare avanti la loro attività. Primo fra tutti il valore della costanza “una parola fondamentale per noi – ci spiega il Presidente Pernarella – perché cerchiamo di dare al ragazzo un punto di riferimento. E questo è possibile solo col tempo e con l’impegno di chi è lì ad accompagnarlo nelle difficoltà quotidiane”.
Un intervento che richiede anche stabilità emotiva, poiché si tratta di bambini problematici, a volte difficili, che hanno bisogno di regolarità e incoraggiamento. “Quello che diciamo sempre a chi vuole collaborare con noi – continua Pernarella – è di non aspettarsi immediatamente un feedback positivo. Non sempre i ragazzi riescono a dimostrare il loro apprezzamento verso chi li segue. Per loro è difficile aprirsi e fidarsi di qualcuno. Per questo si parla di costanza, perché bisogna impegnarsi e saper aspettare”. Saper dare tempo e saper apprezzare i piccoli traguardi che per alcuni bambini possono risultare come grandi cambiamenti.
“Questi ragazzi quasi sempre hanno maturato il loro disagio fra le quattro mura – ci spiega Tommaso Malandruccolo, Referente per la formazione – e la loro visione della famiglia non è quella che tutti noi condividiamo. Vedere i propri genitori comportarsi tra loro in maniera non civile, vivere tra mille sacrifici e difficoltà economiche, subire abusi e maltrattamenti, altera indelebilmente i suoi valori morali”.
Una verità che non serve a giustificare i comportamenti antisociali di questi minori, ma piuttosto a capire cosa li abbia spinti, cosa abbia influenzato il loro modo di vedere il mondo.
“Il minore vive la cosiddetta ‘età del muretto’ – continua Malandruccolo – basata su una realtà circoscritta a ciò che hanno intorno: il gruppo di amici, le problematiche quotidiane… Non riescono a vedere al di là di questo loro mondo perché non sanno distaccarsi in una visione più ampia. Di conseguenza presentano anche una mancanza di senso del pericolo e del significato delle sanzioni. Perché chi sta loro intorno non ha saputo trasmettere queste nozioni. Questi ragazzi non hanno nulla da perdere, non possiedono nulla o, ancora peggio, non hanno nessuno che li segue e che potrebbe restare deluso dai loro comportamenti sbagliati”.
E qui Pontireti investe tutte le proprie risorse con delle attività che puntano al supporto del ragazzo e alla valorizzazione del suo potenziale. Con la collaborazione di Michela Bondioli, Karen Aala, Mara Budelli, Angela Castellano, Massimo Carturan, Marina Surrentino, Paola Genovese e Sandro Costantini, l’associazione porta avanti varie attività come il doposcuola svolto nelle sale dell’Oratorio Salesiano Don Bosco e dell’Istituto scolastico Don Milani, il contributo nelle case famiglia, l’adozione a vicinanza, il movimento missioni in cui i volontari si autofinanziano per portare aiuto all’estero. Ma anche il movimento d’accoglienza col suo sostegno per le famiglie che si impegnano ad accogliere questi bambini nelle loro case.
“Grazie al territorio abbiamo a disposizione molte figure professionali” ci racconta Daniele Frisina, Vice Presidente dell’associazione. “Ma i ragazzi sono molti e spesso siamo costretti a dare la priorità ai casi più urgenti. Per questo siamo sempre alla ricerca di nuovi volontari e di professionisti che siano in grado di sposare la nostra causa. Non dimentichiamo che nella provincia di Latina non ci sono altre associazioni che si occupino del disagio giovanile e che siano realmente di aiuto ai ragazzi in difficoltà. La nostra è l’unica che si autofinanzia e in un momento come questo, in cui il numero dei casi aumenta ogni giorno, c’è bisogno di tutto l’aiuto possibile”.
I sorrisi dei ragazzi, felici perché finalmente si sentono parte di qualcosa. La loro soddisfazione per i traguardi raggiunti nei vari corsi formativi organizzati gratuitamente dall’associazione in collaborazione con altri enti. Il loro bisogno di appartenere ad una comunità, di trovare uno scopo. Queste sono le cose che rendono speciale Pontireti. Un ponte reale verso chi ha davvero bisogno.
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