Il bikini che compie 70 anni
di Redazione –
Compie 70 anni (e non li dimostra) il nostro compagno d’estate per eccellenza, quello senza cui non c’è un mare possibile: il bikini, che destò tanto scalpore all’epoca, oggi è ampiamente sdoganato anche nelle sue versioni più succinte.
Il 5 luglio 1946 infatti Louis Réard presentò a Parigi il bikini moderno, l’oggetto che creò da subito scalpore e divenne simbolo di trasgressione, nonché una sorta di emancipazione delle donne dell’epoca. Si parla di bikini moderno perché le prime raffigurazioni di un bikini risalgono addirittura al III secolo d.C.: all’interno di una villa romana, infatti, è possibile vedere un mosaico che ritrae delle donne con il famoso due pezzi, ma all’epoca non era utilizzato certo come costume da spiaggia, ma per l’atletica.
Questo costume da bagno rivoluzionario fu presentato quel 5 luglio presso la piscina Molear e l’appellativo “bikini” non fu scelto a caso. Bikini era il nome dell’atollo delle Isole Marshall, luogo in cui avvenivano i test nucleari degli Stati Uniti. Il richiamo al caos provocato dall’esplosione di una bomba nucleare non era eccessivo, viste le reazioni provocate dal costume a due pezzi. Non a caso la frase di lancio scelta dal sarto francese, consapevole della portata rivoluzionaria della sua creazione, fu: “Le bikini, la première bombe anatomique” (Il bikini, la prima bomba anatomica, ndr).
E non aveva torto perché il suo lanciò non passò inosservato e negli Stati Uniti, ad esempio, ci volle un decennio prima che venisse accettato. La pioniera che gli fece strada nel mercato a stelle e strisce fu Brigitte Bardot, che lo indossò nel film “E Dio creò la donna”. Rappresentò una vera e propria rottura degli schemi e fu vietato come capo d’abbigliamento nel concorso Miss Mondo del 1951 perché considerato indumento inappropriato, ma in seguito il successo è stato travolgente e ancora oggi, nonostante siano cambiati le sue forme e i suoi stili, il mercato è in continua espansione e trasformazione da un’estate all’altra.