Daniele Sottile – regista della Top Volley
“Sicci” inizia, nella stagione 1995-96 in C a Cuneo, la carriera sportiva dell’atleta siciliano Daniele Sottile per arrivare in A1 l’anno successivo. Torino, Monza e di nuovo Cuneo fino al 2004, Vibo Valencia, Perugia e Verona, questa è la scalata della montagna dei “giganti”. Finalmente nel 2010 il nostro palleggiatore nonché capitano, entra nel campo del Palabianchini e dopo cinque anni e 822 punti, con 231 vittorie alle spalle, lo vediamo giocare presente in casa Latina. Un’atleta di grande livello, ha indossato la maglia azzurra con diciotto presenze, risale al 2 maggio del 2001 il suo esordio in nazionale nel francoprovenzale Sant-Etiève, capoluogo della Loira, Francia-Italia 0-3. Il nostro capitano vince la Coppa Italia, due Supercoppe italiane rispettivamente nel 1999 e 2002 e la Coppa delle Coppe, aggiunge alla sua collezione anche la Supercoppa Europea nel 1997 con la maglia del Cuneo.
Il capitano “Sicci” ha portato la sua squadra in finale di Coppa Europea per due anni consecutivi, 2012-13 e 2013-14. Il primo anno Latina cede, dopo due gare emozionanti contro l’Halkbank Ankara in Coppa Cev, mentre il secondo anno dopo aver superato Bbsk Istanbul in semifinale e conquistando l’andata di finale in casa per 3-2 contro il Fenerbahçe -in una delle partite più belle viste al Palabianchini, la squadra pontina si arrende fuori casa per 3-0.
Il Capitano è l’essenza della squadra, uno dei palleggiatori più esperti, con grinta e passione in campo dirige il gioco, la squadra lo definisce “il regista” , ha fatto di Latina la sua terza casa, dopo Milazzo, sua città natale e Cuneo, importante sia sotto l’ambito sportivo che in quello privato. Prolunga il suo contratto con la Top Volley fino al 2016, un gesto naturale e non potremmo esserne più contenti. Il campionato procede con la Top Volley al sesto posto in classifica con 18 punti con la vittoria di domenica contro Macerata, sei vittorie e cinque sconfitte, già da subito si discute la possibilità di contendersi la Coppa Italia. Ora la prossima sfida sarà la dodicesima giornata, il 26 dicembre al Palabianchini contro Padova. Santo Stefano come nei mondiali porterà fortuna?
Dopo questo excursus nella carriera sportiva dell’atleta siciliano e altre curiosità sottopongo la vostra attenzione alla mia intervista.
A tuo parere come sta andando il campionato ?
Sicuramente bene, forse anche meglio delle previsioni iniziali.
Alla luce della vostra vittoria con Macerata e della sconfitta di Modena, quale squadra preferiresti affrontare nella prima fase di Coppa Italia?
Credo che con la vittoria di domenica a Macerata non affronteremo nè Modena nè Macerata, credo che potremmo affrontare Trento o Perugia. Però vedendo le due squadre tra Modena e Macerata, in questo momento sarebbe stato meglio incontrare Macerata ma non so se saranno queste due le nostre avversarie.
Secondo te qual è il punto di forza di questo Latina e quanto Mister Blengini è importante per il lavoro che state svolgendo?
Credo che sia determinante il lavoro dell’allenatore perché mi ha dato sicuramente grande ordine e grande lavoro, sopratutto in settimana e i risultati si vedono. Sicuramente con il suo lavoro si è creato un gruppo giusto soprattutto di lavoro giusto, che sta dando i suoi frutti.
Possiamo vincere la Coppa Italia??
Magari… Non lo so, sai il sogno di tutti è di scendere in campo per cercare di vincere sempre. Quello che sicuramente possiamo fare è di lottare con tutte le squadre perché lo abbiamo dimostrato in tutto questo girone di andata, sia nelle vittorie che nelle sconfitte. In ogni caso abbiamo sempre lottato punto a punto, quindi sicuramente lotteremo fino alla fine, poi si vedrà fino a dove riusciremo ad arrivare.
A inizio anno, uno degli obbiettivi che vi eravate posti come squadra, era quello di far tornare il Palabianchini pieno, come ha risposto il pubblico di Latina a questo bel girone di andata quasi concluso? Pensi che il palazzetto si sia riempito e “riscaldato” rispetto alle prime gare?
Sì sicuramente il pubblico sta venendo un pò più in maggioranza, nel senso che si sta riempiendo, nelle prime partite c’era una desolazione. Si sta scaldando, ci manca secondo me, ancora la nostra curva di tifosi “più accaniti” che possono dare di più ed aiutarci ancora di più. Comunque sia, la pallavolo, piano piano, sta tornando a Latina e questo sicuramente, grazie ai risultati.
Hai iniziato giovanissimo la tua carriera agonistica, ai tuoi figli consiglieresti di intraprendere la stessa?
Sicuramente da padre dico che dovranno fare la loro strada però lo sport, come anche la pallavolo secondo me è un’ottima scuola di vita perché comunque ti insegna tanti valori e quindi la consiglierei ma non la imporrei.
Hai fatto di Latina la tua terza casa dopo Milazzo e Cuneo, perché è così importante?
Latina è importante perché con la mia famiglia ci troviamo bene qui, ormai questo è il quinto anno, si è creato un rapporto con tanta gente anche al di là della pallavolo, diciamo “una grande famiglia”. Soprattutto per questo, poi in più anche con i tifosi e i dirigenti si è creato il giusto feeling che continua e speriamo che continui il più a lungo possibile.
Per questo è stato un gesto naturale prolungare il contratto con la Top Volley?
Sì, non ti nascondo che due anni fa quando avevo prolungato il contratto avevo altre proposte, ma non le ho prese in considerazione perché il progetto di Latina è stato un progetto interessante. In questi anni abbiamo raggiunto grandi risultati, tralasciando lo scorso anno… Abbiamo raggiunto grandi obiettivi e quest’anno stiamo lavorando per questo, quindi mi sembrava giusto continuare qui.
Invece che ruolo ha Cuneo nella tua vita?
Cuneo sarà il mio “futuro”, perché a Cuneo c’è la mia famiglia, c’è la mia casa e ci sarà spero il mio lavoro futuro. È stato l’inizio della mia carriera per lunghi anni, dove ho conosciuto mia moglie e credo sarà anche il mio futuro.
Come passerai queste festività?
Le passerò con tutta la famiglia perché verranno su i miei genitori, mio fratello, cognati e suoceri, siamo in tanti e lo passeremo -dopo diversi anni anche bene, perché dopo questa vittoria con Macerata sicuramente saremo più contenti.
Come ultima domanda, sono curiosa di sapere, perché ti hanno soprannominato “Sicci”?
Me lo chiedono in tanti, anche ieri giusto tre o quattro persone mi hanno chiesto <<Ma perché ti chiamano “Sicci”?>>, perché sono arrivato quando avevo quindici anni a Cuneo dalla Sicilia ed un ragazzo mi disse <<Da adesso ti chiamiamo Sicci>> quindi tra virgolette si basa sulle mie origini, da siciliano a “Sicci”.