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Il Fisio della Top Volley Elio Paolini: “In questa società ci si sente a casa”

di Marina Bassano –

Mancano pochi giorni all’inizio del massimo campionato di pallavolo Superlega UnipolSai per la Top Volley Latina. I lavori procedono a ritmo serrato, ed è quasi tutto pronto per il debutto tra le mura amiche del Palabinchini Domenica 2 Ottobre contro Verona, passando per la presentazione ufficiale della squadra in programma Venerdi 30 Settembre alle 19.00 in Piazza del Popolo.

Tante le novità in casa Top Volley, a partire dall’allenatore, fino ad arrivare ai tanti giocatori nuovi, giocatori che sono affidati alle sapienti mani dello staff medico, chiamato ad un duro lavoro nel corso dell’anno, e in particolare durante questa fase di sovraccarico dovuto alla preparazione.

Ci parla della situazione dei ragazzi a pochi giorni dall’inizio il fisioterapista della Top Volley, Elio Paolini, dalle cui mani passano tutti i muscoli, le articolazioni e i tendini preziosi dei nostri ragazzi:

“Quello di quest’anno è stato un lavoro diverso rispetto all’anno scorso perché qualcuno non si è mai fermato, reduce dalla stagione olimpica. Sotto alcuni aspetti il nostro lavoro risulta più agevolato da questa situazione, per altri invece è più difficile, perché lavorare su un atleta che non si è mai fermato significa avere sempre un occhio di riguardo. Dei nostri Sottile soprattutto ha avuto solo una settimana di vacanza dopo aver fatto un campionato in cui siamo arrivati quasi fino in fondo. Parliamo comunque di atleti top level, se si lavora in modo armonico insieme a tutto lo staff, il lavoro risulta molto più semplice.
I ragazzi stanno lavorando molto intensamente, quindi da parte nostra c’è un controllo maggiore in questa fase, li monitoriamo giornalmente. Stanno tutti abbastanza bene, un po’ di incidenti di percorso dovuti al sovraccarico ci sono stati ed è normale che ci siano”.

Figura essenziale all’interno della squadra, il “fisio” svolge un lavoro di prevenzione e di tutela del benessere dell’atleta, dal primo all’ultimo giorno della stagione, ed è preparato agli alti e bassi che i fisici dei giocatori possono riscontrare nell’arco di un campionato:

“In un campionato di alta fascia come il nostro è difficile avere tutti al 100% per tutta la durata dello stesso. Compito dello staff medico è cercare di portarli nel benessere il più a lungo possibile, considerando anche che quest’anno sarà un campionato più concentrato essendo a 14 squadre. Gli infortuni fanno parte del gioco, è impensabile che ci sia un atleta che nel corso della sua carriera agonistica non abbia degli incidenti di percorso. Sono professionisti che vengono continuamente stimolati a livello motorio, a maggior ragione in uno sport come la pallavolo che ho scoperto essere estremamente complesso a livello globale e biomeccanico. Il nostro compito è quello di cercare di portarli a fine campionato in una condizione che permetta loro di lavorare di armonia. Il fisioterapista lavora sempre, anche quando l’atleta sta bene; lavora di più quando c’è un problema, ma in generale si tratta di aumentare e preservare il benessere e controllarlo quando sta bene perché nella maggioranza dei casi il lavoro è di prevenzione”.

I primi test sul campo pre-campionato hanno dato delle indicazioni precise sul lavoro effettuato quest’estate:

“C’è stato un crescendo sia a livello di preparazione che di risposta fisica e penso anche tecnico-tattica. Quello che vediamo è che rispetto al primo torneo ad Avellino e l’ultimo del fine settimana scorso c’è stato un crescendo quindi le risposte del campo sono buone, vediamo i ragazzi molto motivati. Ad ogni modo il punto di forza di qualsiasi squadra che ti fa fare il salto di qualità è il gruppo coeso, al di là di tutti i singoli. Al nostro interno questo fattore c’è e lo sentiamo tutti; nonostante siano cambiati molti giocatori lo zoccolo duro è rimasto, con giocatori di esperienza, e questo è stato sicuramente un elemento importante”.

Quella che sta per iniziare è la seconda stagione a Latina per Elio, che ci confida come all’interno della società ci si senta un po’ come a casa:

“Prima di arrivare alla pallavolo seguivo una squadra di A1 con il Nettuno baseball; si tratta di un campionato totalmente diverso, con poche gare, e ovviamente allenamenti e problematiche diverse. Alla Top Volley è come essere a casa, non sono Latinense ma è come se ci fossi diventato. Con il resto dello staff medico siamo una squadra nella squadra, abbiamo l’obiettivo di migliorare quanto fatto l’anno scorso sia come risultati che nel nostro lavoro in generale. Per natura sono una persona che non si accontenta mai, anche quando le cose vanno bene penso che potrebbero andare meglio, quindi mi impongo sempre di migliorare in tutti gli aspetti”.

La stagione passata è stata caratterizzata principalmente dal lungo infortunio di Pavlov, e Elio ci racconta come è stato vissuto dall’interno:

“Più che difficoltà, è stato bello vedere come insieme abbiamo reagito al fatto di avere un opposto tanto tempo fuori: vederlo rigiocare dopo tanto tempo è una gratificazione enorme, ripensare al lavoro fatto come staff e rivederlo in campo dopo un infortunio lungo è un qualcosa di impagabile. Con l’altro fisioterapista Davide Ghisa lavoriamo insieme, abbiamo gli stessi obiettivi, insieme ai medici, ai preparatori e all’osteopata, siamo un’ unica figura che lavora verso lo stesso traguardo”.

Oltre ad occuparsi degli atleti della Top Volley, Elio ha uno studio a Nettuno:

“Ho sempre voluto fare il fisioterapista, il padre di mia madre era un massofisioterapista, ha avuto l’opportunità di fare due olimpiadi come massaggiatore sportivo e mi ricordo che da piccolo mi raccontava queste storie olimpiche che hanno dietro un fascino inspiegabile. Ho sempre guardato alla fisioterapia come un modo per far star bene le persone, con il sogno nel cassetto delle Olimpiadi. Ogni tanto guardo il tatuaggio a 5 Cerchi che ho e mi dico: è lì che voglio arrivare, è lì che sto andando.
Un buon fisioterapista deve essere molto paziente, empatico al punto giusto, non troppo, altrimenti si lascia trasportare. Deve avere sapienti mani legate a una mente pensante. Le mani sapienti non bastano se non sono accompagnate da una mente che esce fuori dagli schemi prefissati, e difficilmente in quel caso si fa il salto di qualità”.

Chiudiamo con un immancabile appello del fisio per chi avesse ancora dei dubbi sul venire ad assistere allo spettacolo che la pallavolo e la Top Volley da tanti anni offrono tra le mura del Palabianchini:

“La domenica pomeriggio, finite le partite di calcio, fate un salto al palazzetto, ne saremmo molto contenti. Abbiamo bisogno dell’appoggio della città, ne hanno bisogno i ragazzi. La pallavolo vi divertirà e in campo vedrete tanti campioni, quindi: Ci vediamo al palazzetto, raccogliendo il messaggio del nostro speaker!”.

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Marina Bassano

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