Palabianchini, ancora una volta esilio forzato in semifinale
di Marina Bassano –
2012 semifinale con Trento, 2015 semifinale con Modena. Sono passati 4 anni, ma siamo sempre qui a parlare dei soliti problemi, delle solite polemiche e delle solite accuse.
Il Palabianchini non è a norma per ospitare gare di semifinale e finale playoff secondo le direttive della Lega Pallavolo. Fino a quando non si presenta il problema diretto e imminente però, non se ne parla o se ne parla poco, comunque non si prova a risolvere il problema.
Elencare i motivi per i quali mandare una squadra e i suoi tifosi a giocarsi la partita più importante della stagione 54 chilometri lontano da casa, in un palazzetto sconosciuto, dovrebbe essere superfluo.
Il fatto non dovrebbe però fare tanto scalpore, dato il grado di interesse delle varie amministrazioni che si sono susseguite negli anni in città verso la realtà pallavolistica. L’appoggio che da anni il presidente Gianrio Falivene e la società Top Volley chiedono ad alta voce, non è mai arrivato, fatte salve promesse mai tramutatesi in realtà. Vista in quest’ottica, la questione Palabianchini non può che restare ferma. Ferma con esso è anche la cultura sportiva in città , ferma al calcio e alla sua serie B e al suo stadio che pare assorbire le energie e le attenzioni di tutti.
Sono temi ampiamente discussi e largamente dibattuti, non si scoprono certo adesso. Tutte le realtà che usufruiscono del Palabianchini (basket e calcio a 5), di cui la Top Volley è certamente la punta di diamante, andrebbero a giovare della sistemazione e dell’ampliamento del palazzetto. E’ evidente come sia un problema che non investe il volley in quanto tale, ma una più ampia e profonda cultura sportiva. L’importanza di far sopravvivere questa realtà d’eccellenza in una città piena di giovani come Latina è elevatissima, con tutta la serie di alti valori e di correttezza che questo sport si porta dietro.
Il Palabianchini risale al 1975 e dopo varie modifiche, sempre parziali e mai definitive, arriva ora a 2500 posti, contro i 3500 richiesti per semifinali e finali playoff. L’altra faccia della medaglia è che da questa stagione, con la creazione della Superlega, il problema del numero degli spettatori incide anche sui parametri di riconferma della franchigia di A1, che sarebbe l’80% di una capienza minima fissata a 2000 spettatori, quindi 1600 a partita. Latina è fanalino di coda nella classifica degli spettatori medi a partita (1336) e ultima anche in quella di pubblico totale con 16031 spettatori nella stagione, playoff esclusi. La classifica vede in testa proprio l’avversaria di semifinale Modena con 3390 spettatori di media e un totale di 40674.
Questo per dire come è un problema di impianto e di amministrazione comunale sicuramente, ma anche che, con 2000 posti a disposizione, sta a noi fare un passo, perché è un problema che riguarda noi che ci lamentiamo del palazzetto inadeguato. Noi che possiamo intanto fare il nostro, riempiendo il palazzetto di Frosinone Martedi prossimo, e riempiendo il Palabianchini con un sold out dopo l’altro in campionato, per mettere chi di dovere di fronte al reale e concreto problema di dove far entrare più di 2500 persone non per un playoff ogni tanto, ma ogni domenica.
Di qui si capisce l’urgenza della questione palazzetto non solo in caso di grande risultato ma proprio per un regolare svolgimento di un campionato di A1 e competere con i numeri degli altri palazzetti d’Italia (dalla stagione 2017/18 sarà di 3000 la capienza minima per l’A1). I problemi del Palabianchini vanno al di là della capienza: riguardano l’areazione, la sicurezza e l’acustica: l’areazione praticamente inesistente, visto che ad ogni partita si fatica a respirare; la sicurezza dei gradini con spazi strettissimi tra le file e con vie di fuga minime; mentre l’acustica è “sotto le orecchie” di tutti.
I ragazzi che stanno mettendo l’anima in campo e la società per quanto fa e ha fatto in questi anni lo merita, merita il pubblico e merita un palazzetto alla sua altezza.
La scelta logica e forse quasi unica era Frosinone, unico impianto con quella capienza in zona, eccezion fatta per Roma, ma in termini di chilometri più abbordabile. Genzano, che ha già ospitato l’allora Icom Latina durante i lavori al Palabianchini, ne conta 3000 e il nuovo impianto di Cisterna non è stato ancora finito e collaudato.
Come abbiamo già sottolineato, il primo passo per la risoluzione del problema parte da noi, perciò cominciamo Martedi a far sentire i ragazzi a casa, cominciamo a trasformare il palazzetto di Frosinone nel nostro Palabianchini.