Per diletto e avventura – da Honolulu, Francesco Gagliardi per ED da un uomo
Sono alla seconda maratona in carriera e dopo la passerrella di New York, mi ritrovo (per diletto ed avventura) ad affrontare una tra le più insidiose corse al mondo: la Honolulu Marathon. Giunta quest’anno alla 42a edizione, è considerata tra le più difficili per il clima caldo Si lo so, qualcuno di voi giustamente penserà: “allora cosa c’è di così divertente nel correre 42km in un Paese tropicale e per giunta dall’altra parte del mondo?”.
Domanda leggittima, sacrosanta. Lo ammetto: tra preparazione, costi viaggio, energie fisiche e mentali è una bella scommessa che si fa prima di tutto per se stessi.
In questi ultimi anni della mia vita ho domandato a me stesso (chiaramente a bassa voce per non farmi sentire dagli altri!) cosa riuscisse a mantenere alto il mio grado di benessere. Un’operazione nella quale ho selezionato gli aspetti positivi, mettendoli in opposizione a quelli negativi, e trarre vantaggio sulla mia questione esistenziale e di benessere. Tra tanti c’è la corsa, lo sport più sano e semplice da praticare, ad ogni livello. Passo dopo passo, ho iniziato insieme al babbo nella famosa ciclabile di Latina in Via del Lido in un momento in cui ho cercato di capire cosa fare della mia vita. È uno sport che riesce a dare stimoli, senza troppa competizione agonistica e con la voglia di trovare con il proprio fisico, il giusto ritmo.
Equilibrio, mentale e fisico dunque.
Altro aspetto importante che ho scelto come fonte di ricchezza interiore, nonchè di diletto, è quello del viaggio, relazionarsi con gli abitanti locali e alle loro usanze, scoprire nuovi posti calcando il territorio (anche solo camminando) è per me motivo di conquista. Lo è stato camminando ininterrottamente nelle città visitate ma ancor di più nella mia prima maratona disputata nel 2013, quando il 3 Novembre da Statten Island giungendo al Central Park, mi ritrovai milioni di persone a fianco che esaltavano a “eroe nazionale” ogni maratoneta. Usanza forse esagerata ma che di fatto mi ha caricato psicologicamente verso il traguardo.
Da qui è solo l’inizio, perché per un’avventura del genere bisogna non fermarsi mai, sia con gli allenamenti che con la quotidianità, alla ricerca continua di nuovi stimoli personali, prima ancora di quelli di gruppo. Perché le gambe e il cuore reggono solo al nostro comando e di nessun altro, così come le sensazioni che si provano singolarmente ad affrontare qualsiasi situazione. Correre insieme ad un gruppo di amici poi, è fonte di inesauribile orgoglio.
Ad un anno di distanza ecco la nuova scommessa, una terra lontana come Honolulu, pronta ad essere conquistata da ben 17 podisti provenienti dalla provincia pontina, con lo scopo di arrivare sempre fino alla fine.
Un percorso che già lascia prevedere scenari mozzafiato, visto che costeggerà la costa hawaiana fin dalle prime luci dell’alba. Una nuova esperienza tutta da vivere, e che da vero videomaker quale sono, ho deciso di immortalare con una videocamerina portatile.
Energia e sudore, per un benessere assicurato.